Aldo Vagge, Nikolas Koukas, Michele Iester
Nell’aprile 2004 è stato pubblicato su Archives of Ophthalmology un importante articolo in cui venivano presentati i risultati del primo prototipo di retina artificiale (ASR, acronimo di Artificial Silicon Retina): si trattava di una piccolissima protesi delle dimensioni di 2 mm di diametro e soltanto 25 mm di spessore, contenente 5000 microfotodiodi, impiantata in sei pazienti affetti da retinite pigmentosa. Tutti e sei i pazienti hanno ottenuto un aumento abbastanza significativo della loro capacità visiva che restava comunque molto ridotta.
I promettenti risultati di questo studio hanno spinto i bioingegneri a proseguire gli esperimenti, arrivando così ad un secondo prototipo di “occhio bionico”, denominato Argus II, costituito da una microtelecamera montata su di un occhiale e collegata ad un microtrasmettitore wireless che invia il segnale ad un microchip impiantato sopra la retina, il quale converte il segnale ricevuto in impulso elettrico inviandolo, infine, alla corteccia occipitale, attraverso le fibre nervose del soggetto.
Presupposto fondamentale è quindi l’integrità anatomica e funzionale del nervo ottico del paziente…
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