Carlo Aleci, Tiziana Usai, Franco Anselmino
INTRODUZIONE
Per l’estesa rappresentazione delle vie visive nel sistema nervoso centrale i difetti perimetrici sono la principale conseguenza di lesioni cerebrovascolari e di tumori in questa sede1, al punto che si stima che in circa il 20-30% degli infarti cerebrali il sistema visivo risulta implicato in una certa misura2,3. Come conseguenza, si riscontrano spesso nei pazienti sottoposti a perimetria automatica convenzionale (SAP) i tipici difetti perimetrici, ovvero l’emianopsia e la quadrantopsia.
Nonostante i tentativi degli ultimi anni per mettere a punto un test più adatto a valutare queste alterazioni neuroftalmologiche, la perimetria standard bianco-su-bianco resta il gold standard: infatti né la tecnologia a duplicazione di frequenza4-8 né le tecniche di perimetria oggettiva come i PEV multifocali9 o la pupillometria10 si sono dimostrate più sensibili. Solo la perimetria a lunghezza d’onda breve14 pare più efficace nelle sindromi demielinizzanti e nelle patologie cerebrali su base vascolare11-13, ma come è noto l’utilizzo di questa metodica ad oggi risulta fortemente limitato. È importante sottolineare che i difetti emianoptici evidenziati alla perimetria bianco-su-bianco si riferiscono alla sensibilità luminosa differenziale. Eppure c’è evidenza del fatto che altre funzioni visive15-21 possono risultare alterate in misura differente nell’emicampo affetto…