Sergio C. Saccà, Aldo Vagge, Alberto Izzotti
Introduzione
I glaucomi sono un gruppo di malattie oculari complesse ed eterogenee che rappresentano la seconda causa di cecità, che colpisce 75 milioni di persone nel mondo (Quigley 1999). La prevalenza di glaucoma aumenta con l’età (Friedman 2006) ed è ampiamente variabile nei diversi reports, con valori che oscillano da un minimo di 1,9% ad un massimo di 8,8% nella popolazione bianca ottantenne.
Il glaucoma è una sindrome caratterizzata da una progressiva atrofia ottica derivante da un’apoptosi delle cellule ganglionari della retina (RGCs). Crescenti evidenze derivate da studi chimici e sperimentali dell’ultimo decennio hanno fortemente suggerito il ruolo patogenetico delle specie reattive all’ossigeno (ROS).
I radicali liberi possono direttamente indurre la morte dei neuroni con un meccanismo basato su proteasi e fosfatasi che è distinto dall’apoptosi (Sèe e Leoffler 2001). Nel glaucoma i radicali liberi possono danneggiare il trabecolato (TM) (Saccà ed al 2005) mentre a livello del segmento posteriore dell’occhio elevate concentrazioni di radicali liberi nelle cellule gliali stimolano il processo apoptotico delle RGCs (Nakazawa 2006).
Il danno finale neurologico si traduce in una progressiva morte delle RGCs, atrofia degli assoni, degenerazione estesa anche alla corteccia cerebrale (area visiva), fino ad arrivare alla caratteristica alterazione papillare ed irreversibile perdita della vista (Weber e Hartman 2005) (Yucel e al 2000)…
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